In presenza di un deficit uditivo, i luoghi affollati sono i più complessi
“Ero al ristorante, c’era rumore e non riuscivo a capire il cameriere”
“Una volta mi piaceva andare a teatro, ora non riesco più a capire le battute”
Affermazioni di questo tipo sono molto più comuni di quanto si pensi. La presenza di un deficit uditivo, infatti, rende difficoltoso affrontare soprattutto i cosiddetti panorami sonori complessi, ovvero quelli in cui sono presenti contemporaneamente più fonti sonore, distanti l’una dall’altra e a cui vanno attribuite priorità differenti. Ad esempio vari rumori di sottofondo rispetto alla persona con cui si sta parlando.
In questa guida spiegheremo perché è difficile capire nel rumore, soprattutto le parole, e come si può affrontare questo problema. Se alla fine della lettura avrai dei dubbi, o delle domande da fare, puoi passare a trovarci in uno dei Centri per l’Udito Cisas a Napoli e in Campania o chiamarci al numero 0810511500. I nostri professionisti dell’udito sono a tua disposizione!
GLI AMBIENTI RUMOROSI
Come spiegavamo all’inizio dell’articolo, capire e comprendere i suoni, in particolare le parole, all’interno dei contesti rumorosi, è molto difficile. Lo è per tutti, a maggior ragione per chi soffre di una perdita uditiva. Immagina, ad esempio, di camminare insieme ad un amico in una piazza affollata.
Ecco un elenco dei possibili rumori con cui potresti avere a che fare:
A questo contesto così carico di suoni, si aggiunge il tuo amico che ti sta parlando. Se avessi delle difficoltà a capire le sue parole, sarebbe comprensibile.
Oppure potresti essere al ristorante, un luogo chiuso e rumoroso, dove si sovrappongono:
Si tratta di ambienti molto complessi, in cui le capacità uditive sono messe davvero a dura prova.
IL RUOLO DEL CERVELLO
Questo è un punto molto importante su cui va fatta chiarezza: l’udito e la comprensione del parlato sono processi cognitivi, non meccanici. Le orecchie ricevono i suoni, ma è nel cervello che questi vengono elaborati per dar loro un significato. Una delle espressioni che più spesso gli audioprotesisti si sentono dire è proprio questa: “Io ci sento, è che non capisco le parole”. Questo succede proprio perché sentiamo con le orecchie, ma capiamo con il cervello.
E ogni volta che mancano dei suoni, il cervello cerca di colmare le lacune, un processo spesso difficile e faticoso. Se il cervello non riceve i suoni giusti da elaborare, deve sforzarsi molto di più per dar loro un senso. A maggior ragione se c’è rumore. È da qui che deriva il senso di stanchezza, di affaticamento, che colpisce le persone con una perdita uditiva che cercano di seguire una conversazione all’interno di un ambiente rumoroso.
E quindi, se l’udito non è più in forma come una volta, l’intervento di recupero da compiere non è più “soltanto” di natura uditiva, ma cognitiva. Con una premessa del genere, è facile capire quanto sia importante oggi il ruolo dell’audioprotesista, nonché quanto complessi ed evoluti siano diventati i moderni apparecchi acustici. Con la quantità di tecnologia modernissima che incorporano, per di più all’interno di strutture ormai minuscole, è ovvio che non possano essere prodotti low cost.
In compenso, però, offrono prestazioni straordinarie, impensabili fino ad alcuni anni fa.
OPEN SOUND E BRAIN HEARING: LA RIVOLUZIONE NEL MONDO DELL’UDITO
Le nuove, rivoluzionarie soluzioni Oticon con tecnologia OpenSound™ sono state pensate e progettate proprio per offrire un panorama sonoro il più naturale possibile, anche nel rumore. Grazie a queste due immagini possiamo capire meglio come funziona questa nuova tecnologia.
Tra le tante caratteristiche innovative che vantano, le soluzioni con tecnologia OpenSound™ hanno anche quella di sfruttare al massimo un’altra rivoluzionaria tecnologia targata Oticon: Brain Hearing. Questo tipo di apparecchi acustici aiuterà quindi il cervello nello svolgimento di una sua funzione naturale: la comprensione dei suoni. Anche in contesti rumorosi.
Visto il grande beneficio che questi apparecchi acustici sono in grado di apportare, Cisas ha deciso di offrirli in prova gratuita ai suoi clienti, anche nella versione “invisibile”.
L’APPARECCHIO ACUSTICO
A differenza dell’amplificatore, l’apparecchio acustico è invece un dispositivo medico, che deve essere applicato dietro prescrizione medica da un tecnico audioprotesista laureato. C’è un percorso di scelta, applicazione, regolazione e riabilitazione, che ha naturalmente un costo e che, a seconda della professionalità dell’audioprotesista e della tecnologia scelta, può anche essere elevato. Il motivo, tuttavia, dipende proprio dal fatto che si tratta di una prestazione professionale a 360° e non solo dell’acquisto di un prodotto.
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